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Immagine del redattoreDavide Pagani

47 morto che parla!

Aggiornamento: 18 ago 2023


Locandina film di Totò
47-Morto che parla

in questo mese, pochi giorni fa, ho raggiunto il "ragguardevole" traguardo dei 47 anni,

Un'età importante, oltre che un numero della tombola napoletana che indica una persona alquanto singolare (47 morto che parla).


47 anni, tempo di fare un po' il punto sui risultati, personali e lavorativi.


In merito a quelli personali quest'anno ho raggiunto anche i 15 anni di matrimonio, al giorno d'oggi un risultato non indifferente visto l'aumentare delle separazioni e dei divorzi, oltre al fatto che, spesso, si preferisce essere accompagnati e non sposati. Dal mio piccolo devo dire che questo risultato non è stato indolore, abbiamo avuto, io e mia moglie, momenti difficili, prove ma anche tanta felicità e soddisfazioni. Due bellissimi bambini, due case (nel senso che ho cambiato casa, non che ne ho comprate due), una serie di macchine... e qui soprassederei visto che di errori ne ho fatti tanti e forse non ho ancora finito, qualche moto (la mia passione) e un paio di biciclette da corsa (al mia passione fin da ragazzo).

Alla fine ne siamo usciti ancora più innamorati e uniti. Proprio vero che le prve della vita o ti legano ancora di più o ti fanno perdere per sempre.

Nel frattempo ci sono stati anche diversi lavori, a cominciare dal servizio ai tavoli, che mi ha fatto capire e aiutato a relazionarmi con gli altri, soprattutto se sconosciuti, alla breve parentesi come geologo, di cui rimpiango la vita sempre all'area aperta, ma anche le giornate da topo di laboratorio.


Arrivando ai lavori che mi hanno formato direi che me li sono sempre cercati e presi, fin da subito, da quando, ancora vergine ed incosciente mi sono proposto a diverse aziende che operavano nel mondo dell'automotive e una di queste ha avuto l'ardire di credere in me: da li è nata anche una bella amicizia coi titolari che ancora oggi dura (benché siano ormai 15 anni che non sono più in forza da loro).


Poi la parentesi digitale, ad iniziare da una, ormai storica, agenzia milanese, forse l'ultima, sicuramente una delle ultime, indipendente. Qui ho iniziato a fare i primi passi nel mondo del digitale e a conoscere questo mutevole "compagno di vita" che ancora oggi mi accompagna, e credo lo farà per molto tempo ancora.

La svolta però è avvenuta con l'entrata in uno dei maggiori marketplace sul mercato italiano e mondiale. Qui ho toccato veramente con mano cosa vuol dire "fare il digitale": quanto sia difficile, quanto debba essere organizzato, quanto ogni singola spesa sia importante, quanto ogni investimento debba essere ponderato. Ho scoperto quanto poco le aziende e gli "esterni" sappiano di questo mondo e dei suoi costi e guadagni, della sua complessità e di come, spesso, si riduca il tutto a una visione semplicistica del settore.

Questa esperienza ha fatto si che potessi unire due mie passioni, il digitale e l'automotive.

Notizia di questi giorni l'entrata in campo di un'altro colosso delle vendite online nel settore dell'automotive, come mail sponsor del team VR46 in MotoGP, a scalzare dal quella posizione un noto brand della finanza come Mooney.

Ormai nel lontano 2013 sono stato io a voler entrare nel mondo delle corse su due ruote portando il brand (l'azienda per cui lavoravo, Subito.it) come sponsor del team Aprilia Racing in SBK. Erano gli anni d'oro della categoria dove il team Aprilia si giocava la vittoria ogni gara e alla fine della stagione ha pure vinto il titolo costruttori e sfiorato il titolo piloti, vinto però l'anno successivo.

Purtroppo in azienda non mi hanno seguito molto e devo dire che i detrattori erano molti e a tutti i livelli. Solo pochi hanno capito la bontà del progetto ma, come si dice, se gli "head of..." dei vari dipartimenti non sono con te, hai poche speranze di fronte.

Non mi sono comunque demotivato e nel frattempo sono riuscito a fare una piccola apparizione in MotoGP grazie al Team LCR di Lucio Cecchinello. Persona fantastica e a cui non mi scuserò mai per non aver potuto dare seguito al progetto, ancora oggi mi sento in colpa e molto imbarazzato quando mi capita di incrociarlo nel paddock.

Questo però ha fatto si che fossi notato da altri addetti del settore e che due eventi, EICMA prima, MotorBikeEXPO poi, mi abbiano dato fiducia ed assieme abbiamo realizzato i primi Temporary Bike Shop all'interno delle fiere.

Inutile dirvi il successo i pubblico e l'accoglienza che i fan del brand ci hanno accordato.

Ma anche stavolta, internamente, non sono stato ben visto, anzi, ero una mosca bianca o una pecora nera, scegliete voi cosa vi si addice. Forse perché le mie iniziative semplicemente funzionavano.

Alla fine, entro 10 mesi mi vedevo lasciare questa avventura che mi aveva fatto entrare come matricola 20 e uscire avendo contribuito ad arrivare a più di 150 colleghi.


La storie recente mi ha visto a cercare di guidare il nascente ufficio digitale di una notissima casa costruttrice motociclistica italiana, la più blasonata al mondo.

La sfida questa volta non è stata la complessità di trattare un brand difficile e complesso, quanto di scontrarmi con un management fermo, ovviamente contrario ad ogni tipo di cambiamento ed innovazione. Oltre a questo anche gestire un titolare non all'altezza del suo compito, arrogante e con un "io" dei più grandi che si possano trovare su questa terra.

Comunque sia a suon di spallate, schiaffi non dovuti e antipatie, sono riuscito a creare un approccio digitale dell'azienda arrivando a creare il primo vero sistema di vendita online di moto che funzionasse e che, dati alla mano, in un paio di anni era diventato il primo veicolo di vendita.

Ma ovviamente tutto ha un termine e soprattutto "se una cosa funziona, chiudila". A parte gli scherzi oggi ho lasciato quella realtà e mi sono tuffato nel settore delle consulenze.


Tutto questo per dire che la vita, soprattutto quella lavorativa, non va mai come ce lo si aspetterebbe?

No, a volte le cose non vanno come vorremmo, altre volte siamo anche noi che dobbiamo "imparare" e lo sbaglio è sempre in attesa di coglierci sul più bello.

Quello che voglio dire è che, vittorie e sconfitte, opportunità vinte e perse, scelte azzeccate ed errori, quello che mi ha sempre contraddistinto è una integrità morale e operativa che mai, e sono serio, mi ha fatto retrocedere di un passo e fatto scegliere "la strada migliore, o più facile".

Non sono mai sceso a compromessi e ho sempre fatto valere le mie idee e le mie scelte. A differenza di molti, sicuramente più furbi di me, che sono stati degli ottimi "yes man"


"Ed ora al lavoro. Mettiamo in pratica questo processo"


Davide Pagani - Consulente in Sales & Marketing and Digital Transformation


e-mail: davide.pagani76@gmail.com


mobile: +39.347.96.43.418



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