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Immagine del redattoreDavide Pagani

Upcycling: automotive


letto sospeso realizzato da VW Maggiolone
VW Maggiolone

Trilogia dell'upcycling: 1


Da un post di una persona che conosco ed apprezzo ho voluto approfondire il discorso dell'upcycling in ambito automotive, a 360°.


L'upcycling nel settore automotive è una pratica che sta guadagnando sempre più popolarità e rilevanza. Consiste nel riutilizzo creativo di materiali e componenti dismessi o considerati scarti, al fine di creare prodotti di valore superiore rispetto all'originale.


Questa tendenza è particolarmente importante nel settore automotive, poiché l'industria produce una vasta quantità di rifiuti e scarti durante il processo di produzione e smantellamento dei veicoli. L'upcycling offre un modo per ridurre l'impatto ambientale, poiché consente di evitare che molti materiali finiscano in discariche o vengano bruciati.


Ci sono diverse pratiche di upcycling nel settore automotive. Ad esempio, vecchie parti di automobili possono essere trasformate in opere d'arte o mobili, offrendo una nuova vita a materiali altrimenti destinati al rifiuto. I sedili delle automobili possono essere trasformati in borse e accessori alla moda, mentre gli interni delle vetture possono essere trasformati con nuovi tessuti e materiali riciclati.

Un altro aspetto dell'upcycling nel settore automotive riguarda la riparazione e il riutilizzo di componenti danneggiati o usurati, piuttosto che sostituirli con parti nuove. Questo non solo riduce i costi di produzione e i rifiuti, ma può anche contribuire a preservare parti uniche e storiche dei veicoli.


L'upcycling nel settore automotive non è solo un'opportunità per ridurre l'impatto ambientale, ma può anche diventare un vantaggio competitivo per le aziende. I consumatori sono sempre più attenti all'impatto ambientale dei prodotti che acquistano e spesso apprezzano le iniziative sostenibili delle aziende.


Alcuni esempi posso essere:

  1. Riciclo di pneumatici: I pneumatici usati possono essere trasformati in vari prodotti, come pavimentazioni in gomma per i garage, tappetini per auto, o persino utilizzati come componenti per realizzare nuovi parafanghi o altri elementi estetici.

  2. Riutilizzo di plastica: La plastica recuperata da vecchie parti di automobili o bottiglie riciclate può essere trasformata in nuove parti plastiche per interni, come pannelli per portiere o rivestimenti.

  3. Riutilizzo di metallo: Il metallo proveniente da vecchie auto o rottami può essere fuso e riciclato per creare nuovi componenti metallici, come parti del motore, elementi del telaio o parti esterne.

  4. Utilizzo di tessuti riciclati: I tessuti recuperati da vecchi sedili, tappetini o altre parti dell'auto possono essere lavati, trattati e riutilizzati per creare nuovi interni per veicoli, come rivestimenti dei sedili o coperture.

  5. Recupero di batterie: Le batterie esauste delle auto ibride o elettriche possono essere rigenerate o riutilizzate per immagazzinare energia in altri contesti, come per sistemi di energia solare o eolica.

  6. Utilizzo di vetri riciclati: I vetri delle auto dismesse possono essere raccolti, puliti e riutilizzati per la produzione di nuovi vetri per veicoli, contribuendo a ridurre la quantità di scarti di vetro prodotti.

Se parliamo di brand ci son esempi di successo e virtuosi che uniscono anche settori differenti.


Ford è stata pioniera nell'utilizzo di materiali riciclati nel settore automobilistico. Ad esempio, hanno introdotto tessuti realizzati al 100% con bottiglie di plastica riciclate per i sedili delle loro auto, riducendo così l'impatto ambientale dei rifiuti di plastica.

BMW ha lavorato per riciclare i materiali provenienti da vecchie auto. Nel loro progetto "RE:Newcell", hanno sviluppato un processo per riciclare i tessuti degli interni delle automobili, creando nuovi materiali da utilizzare per i futuri modelli.

Yamaha, nota casa motociclistica, ha introdotto alcune iniziative per riciclare componenti e materiali. Ad esempio, hanno sviluppato un progetto chiamato "BLUE CORE" che si concentra sulla riduzione dell'impatto ambientale dei loro motori, utilizzando tecnologie avanzate e materiali riciclati.

Audi ha lavorato sull'upcycling delle batterie delle auto elettriche. Hanno creato un sistema di gestione delle batterie esauste che consente di riutilizzare queste batterie per immagazzinare energia, riducendo così la necessità di nuove batterie.

Harley-Davidson ha preso in considerazione l'upcycling dei materiali. Ad esempio, hanno introdotto una sella realizzata con materiali riciclati provenienti da vecchi jeans.



Il risparmio di emissioni di CO2 (footprint) ottenuto tramite l'upcycling nel settore automotive può variare a seconda dei materiali utilizzati, delle tecniche di produzione adottate e del numero di componenti riciclati o riutilizzati. Tuttavia, in generale, l'upcycling ha il potenziale di ridurre significativamente l'impatto ambientale e le emissioni di CO2 associate alla produzione di nuovi materiali.


Alcuni studi e analisi hanno dimostrato che l'upcycling può portare a una riduzione delle emissioni di CO2 fino al 50% o anche di più, a seconda del tipo di materiali utilizzati e dei processi di produzione coinvolti. Questo perché il riciclaggio e il riutilizzo di materiali già esistenti richiedono meno energia e risorse rispetto alla produzione di nuovi materiali da materie prime vergini.


Ad esempio, l'utilizzo di plastica riciclata per produrre nuove parti automobilistiche può ridurre notevolmente le emissioni di CO2 rispetto alla produzione di plastica vergine. Inoltre, l'upcycling di componenti metallici, come parti del motore o elementi strutturali, può evitare l'estrazione e la lavorazione di nuovi minerali, riducendo ulteriormente l'impatto ambientale.


È importante notare che il vero impatto del risparmio di CO2 dipende da molti fattori e variabili specifici a ciascun caso. Le pratiche di upcycling possono differire tra le case automobilistiche e motociclistiche, e anche la quantità e il tipo di materiali riciclati possono influenzare i risultati. Tuttavia, in generale, l'upcycling offre un potenziale significativo per ridurre l'impronta di carbonio del settore automotive e contribuire alla sostenibilità ambientale complessiva.


Anche nel settore dell'abbigliamento moto abbiamo esempi virtuosi di upcycling.


Alpinestars è un marchio noto per l'abbigliamento tecnico da moto, come giacche e tute da pista. L'azienda ha iniziato a utilizzare materiali riciclati per la produzione di alcune delle loro linee di prodotti. Ad esempio, hanno introdotto l'utilizzo di poliestere riciclato proveniente da bottiglie di plastica per realizzare certi capi.

Tucano Urbano è una nota marca di abbigliamento urbano per motociclisti, specializzata in giacche, pantaloni e accessori per la guida quotidiana. L'azienda ha adottato materiali sostenibili e processi di produzione a basso impatto ambientale per alcuni dei loro prodotti, riducendo così la loro impronta di carbonio.

REV'IT! è un marchio olandese che produce abbigliamento tecnico per motociclisti, comprese giacche e pantaloni da touring e da enduro. L'azienda ha dimostrato un impegno nei confronti della sostenibilità, utilizzando materiali riciclati per alcuni dei loro capi e implementando strategie di riduzione degli sprechi.

Dainese, altro marchio rinomato nell'abbigliamento tecnico per motociclisti, ha introdotto una linea chiamata "Smart Jacket", una giacca airbag indossabile progettata per aumentare la sicurezza dei motociclisti. L'utilizzo di questa tecnologia può ridurre il numero di infortuni e incidenti stradali, contribuendo indirettamente a una maggiore sostenibilità.

Rukka, brand finlandese specializzato in abbigliamento tecnico per motociclisti, ha adottato materiali sostenibili, come il Gore-Tex riciclato, per alcune delle loro giacche e pantaloni, riducendo così l'impatto ambientale.

Cake, giovane azienda scandinava di scooter elettrici di design, ha da poco lanciato la sua sfida di produzione ad emissioni zero, tutte compensate n modo da essere il primo costruttore a vendere un prodotto, automotive, ecologico fin dalla sua produzione.


Oltretutto sempre maggiore è anche l'attenzione da parte delle aziende a fornire ai propri dipendenti sistemi di mobilità sostenibile che favoriscono un passo impatto di CO2, sempre più attenti anche a scegliere i partner in base al loro approccio green e quindi a quanto sono attenti a utilizzare prodotti "riciclati" e a compensare.


Ma non è solo una questione "occidentale", anche paesi orientali e in forte sviluppo guardano verso la pratica dell'upcycling come una filosofia e un processo per uno sviluppo migliore e sostenibile.


In Giappone ad esempio, la cultura del riutilizzo e del riciclaggio è molto radicata. Il concetto di "mottainai", che significa "non sprecare nulla", è ampiamente rispettato. Ci sono diverse iniziative di upcycling che coinvolgono sia l'industria che i cittadini comuni.

In alcune comunità del Brasile, l'upcycling è diventato un'importante iniziativa sociale ed economica. Artigiani locali trasformano materiali di scarto in opere d'arte e oggetti utili, contribuendo anche alla lotta contro la povertà.

In alcune regioni dell'India, l'upcycling è praticato da lungo tempo nelle comunità artigiane locali. Ad esempio, i vecchi sari possono essere trasformati in colorate coperte o accessori per la casa.

In alcune zone rurali del Sud Africa, l'upcycling è una pratica comune per creare oggetti decorativi e/o funzionali a partire da materiali riciclati, come pneumatici o lattine.



"Ed ora al lavoro. Mettiamo in pratica questo processo"


Davide Pagani - Consulente in Sales & Marketing and Digital Transformation


e-mail: davide.pagani76@gmail.com


mobile: +39.347.96.43.418


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